Salgo le scale strette e buie della mia camera da letto, ma non è quella che conosco, è più buia,più triste.
Sulla scrivania ci sono i miei gechi leopardini, i loro insetti nelle apposite scatole:blatte e grilli che si divorano l un l altro. SUlla stessa scrivania ci sono due conigli in due gabbie separate, sei o sette pulcini in un'altra gabbietta.
Dall' altra parte della stanza avvolta da una luce calda diffusa da una lampada riscaldante ci sono due teche allestite con piante esotiche stracolme di altri insetti che si arrampicano ovunque.
Mancavo da due giorni da quella stanza ed era giunto il momento di dare le blatte ai gechi, insalata e fieno ai conigli, gamberetti essiccati ai vermi e pastone ai pulcini.
Prendo in mano la scatola delle blatte con il solito senso di disgusto, la apro, ma loro non si comportano come al solito: le blatte sono le predilette degli amanti dei rettili, poichè non si arrampicano sulle superfici lisce e non saltano, quel giorno, però, sono salite tutte sulle mie braccia, sentivo le loro zampette schifose ovunque . mi pulisco e scappano in ogni angolo della stanza.
Che cazzo gli era preso?
Vedo i pulcini: un lago di cadaverini dalla peluria gialla e rossa di sangue. Tutti morti tranne uno che aveva ucciso i suoi fratellini un po per divertimento e un po per fame.
Sento qualcosa che mi cammina sul seno: è un nuovo geco, non è mio è un geco albino. apro la teca dei miei gechi e lo metto assime a loro.
In preda al panico guardo tutto il resto :gli altri vermi erano impazziti e si ribellavano, avevano aperto le loro teche e si dimenavano all' impazzata.
Scendo giù e chiedo aiuto a mio padre che vedendomi notevolmente sconvolta sale con me a controllare la situazione...
Mi guarda come se tutto fosse al proprio posto. Mi prende per un braccio con forza e mi porta vanti allo specchio dicendo " quegli occhi mi dicono che è la tua mente a vedere tutto "
Aveva ragione i miei livelli serotoninici erano al culmine. Era il trip e l'avevo dimenticato.
Nessun commento:
Posta un commento