E' tutto dannatamente facile: la nosta mente è creata per pensare, per produrre.
Funziona così: mi pongo una domanda, entrano in campo dei processi mentali che mi portano ad una risposta che successivamente giudicherò valida o meno.
Una conclusione che non è stata presa solo da me è che i rapporti con le altre persone complicano le cose e ci impediscono di evolvere.
Privi di amicizie condizionanti saremmo universi meravigliosi, ma così non è. Se vuoi andare avanti devi rapportarti e ciò non mi sta bene.
Sono in un'attesa di qualcosa che probabilmente mai arriverà.
Citando Shopenauer "l' uomo è costantemente desideroso e ciò lo agita. E' sempre alla ricerca di qualcosa che non lo soddisferà mai davvero e lo lascerà con un angosciante senso di vuoto". Ora e tutto chiaro!
Ma per raggiungere la "nuluntas" è necessario abbandonare tutto ciò che noi riteniamo indispensabile, almeno in parte.
In questo mio percorso mi sono imposta alcuni obietivi che si conciliassero con il mio desiderio di sentirmi realizzata e di aver prodotto qualcosa, qualcosa che non è mai esistito realmente , qualcosa di cui prendo consapevolezza soltanto ora che mi guardo alle spalle e cosa vedo? Niente.
Non ho ancora cominciato?Non vedo il mio creato? O forse mai esisterà?
Io ho deciso di essere sola solo in parte: è necessario poco per la felicità, quindi a rigor di logica una persona al mio fianco è più che sufficiente per "completarmi".
Basta amici sono un plus ultra che mi distraggono dalla mia vera natura!
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