sabato 2 luglio 2011

la difuoranza



"Un bisogno aggressivo che ti fa impazzire e che martella nella testa, le pupille si dilatano ed il corpo si trasforma, riesci a sentire i nuovi ormoni attivati dal tuo organismo" disse Cristiano ai fantasmi intorno a lui pulendosi con il dorso della mano la polvere rimasta sotto al suo naso che bruciava. Era il momento di tornare dentro al capannone, ballare e riuscire a rovare qualche trip, solo così la serata avrebbe preso una bella piega. Il freddo non era d'aiuto, ma per lui non sarebbe stato un problema, era talmente fatto di quell anestetico veterinario per uso dissociativo che non sentiva piu nulla.
Era andato a quella festa da solo con il 125 fregato per l'occasione al fratello; sapeva che avrebbe trovato i suoi amici , ma non l avvisò, in cuor suo sapeva che l'unica ragione per cui si frequentavano era la più banale, andava avanti così da anni e nessuno aveva voglia di affrontare l'argomento.Da lucidi si odiavano e non riuscivano nemmeno a fare un discorso senza prendersi a parolacce o nel peggiore dei casi si spaccavano il muso, ma insieme si paravano il culo a vicenda,potevano comprare più sostanza e quando qualcuno arrivava al limite gli altri gli davano qualcosina per compassione assaliti dalla memoria dei loro momenti di crisi.
Erano tutti li: le ragazze dondolavano sudando avanti alle casse ed i ragazzi si dimenavano appena dietro di loro come fossero degli scimmioni arrapati agitando i pugni in aria lanciando saltuariamente urla. Moreno era come sempre impiedi sulla panca di pietra urlando:"siete bellissimi!", aveva gli occhi strabuzzanti, il petto nudo, pantaloni militari xl e le occhiaia da far concorrenza ai cantanti dei gruppi trash metal.
-"Cristiano!"
Lui si voltò e vide Igor, due giorni prima aveva promesso di comprare qualche trip in più per venderlo alla festa con lui, ma Cristiano aveva altri progetti, voleva soltanto prendere qualcosa per lui, divertirsi un po e fregarsene altamente delle altre persone.
-"Cristià,io ho preso da svoltare un po di Shiva, i soldi li ho anticipati tutti io. La tua parte puoi darmela domani se qui non hai niente. Per ora vedi se riesci a svoltare questi qua."
E puff! Otto trip erano in mano di Cristiano , Igor partiva all'attacco di clienti senza nemmeno dirgli ciao. Senza pensarci più di tanto Cristiano controllò a quanto ammontava il suo budget e dopo una serie di inceppi mentali dovuti alla "difficoltà" delle addizioni capì che aveva soldi sufficienti per pagare due trip, un' altra bag, il ritorno a casa e forse anche una birra ed un pezzo di focaccia.
Il primo trip si stava già sciogliendo sulla lingua.
Quella sera avrebbe suonato un ragazzo da Milano, un mostro alla drum machine e poi avrebbe sparato tekno e drum'n bass per tutta la notte fino alla mattina dopo. La musica spinse Cristiano a decidere di andare sotto cassa fino a che il trip non fosse salito. Cominciò a ballare come se volesse prendere le casse a testate con la sua bella palla rasta e lucente illuminata a tratti dal neon viola; cominciò a non sentirsi più le gambe e le mani fecero la stessa fine qualche minuto dopo fino a quando non iniziò ad entrare nel tunnel visivo causato dallo strobo avanti alla sua faccia. Più passavano i minuti, più l'aria si faceva rada e puzzolente per via degli scarichi dei generatori, non sapendo quanto tempo fosse rimasto attaccato li distolse lo sguardo e si ricordò di dover vendere qualcosa prima che diventasse troppo scemo. Qualche secondo ci cecità ed intravide i suoi amici, o quelli che sembravano i suoi amici.
Marianna era inconfondibile, ben poche hanno le treccine verdi , le tette piccole e sode e le dott Martins incollate ai piedi 24 ore su 24 .
-"Ehi bella, quando siete arrivati?"
-"Non da molto, massimo un oretta, ma era meglio se non venivo proprio.Mi sta prendendo male tutta sta situazione."
-"Che vi siete presi?" chiese Cristiano con la speranza che le fosse rimasto qualche soldo.
-"Un po di MD, ma era una schifezza. soldi nel cesso!"
-"Se vuoi posso darti dei trip buoni buoni." disse con la voce da bambino girandosi l'indice sulla guancia.
-"io ne volevo prendere un paio, però ora vedo se Peppe vuole qualcosa. Vieni con me , sta la."
Peppe era uno di quegli amici che Cristiano vedeva solo alle feste , non incontrandosi da un po di mesi lo trovò più magro e pieno di barba, ma altissimo e massiccio come sempre . Marianna lo prese per il braccio e lo spinse giù verso i suoi 160 cm di altezza per urlargli la situazione all'orecchio. Lei ne prese due, mentre Peppe ne prese quattro, erano 120 euro puliti e Cristiano poteva rilassarsi un po. Intanto l'esigenza di uscire si faceva sentire sempre di più.
Si fece strada tra i vari animali ed il loro sudore e , nonostante la difficoltà di coordinazione delle gambe, fu fuori. Non era sicuro della presenza reale della nebbia, forse era solo frutto della sua mente , ma ai suoi occhi questo velo ricopriva interamente la buia vallata collinosa dipingento tutto con colori malinconici. Saltavano ai suoi occhi gli ulivi , per lui erano i guardiani di quel posto mistico che lo aiutavano a sopravvivere grazie alle loro energie. Ora era uno di loro e i suoi piedi cominciarono ad affondare nella terra umidiccia, sentiva la linfa scorrere nel suo corpo dalle radici, fino ad arrivare alle fronde. Si inebriò qualche istante assorbendo dalla terra tutto quello che poteva. In quel momento c'era solo lui ed il suo corpo, fino a quando non chiuse gli occhi e la testa cominciò a girargli facendogli perdere l'equilibrio, cadde a terra e ci vollero pochissimi istanti per catapultare la sua attenzione alle stelle e alle nuvole che lo avvolgevano; il cielo era un immenso cartoncino di colore blu intenso e le stelle erano i fori dentro di esso, un bambino dalle dimensioni formidabili reggeva alle spalle di esso la torcia che dava lentamente vita a quei bagliori. il suo corpo batteva e sentiva la musica provenire dall'interno ed il pavimento tremante. Rimase per un bel pezzo con gli occhi puntati verso l'alto, come stroncato . rotolò sul fianco e poi carponi, qualche respio e riuscì ad alzarsi.Il flash dell'albero era terminato.con lo sguardo perso scorse il viottolo che portava al parcheggio delle auto, decise di arrancare verso la prima macchina che conosceva. Era la Punto rossa scassata di Salvatore, un ventenne scapestrato e senza morale famoso per essere scappato di casa a quindici anni per andare a vivere in un mercato occupato assieme a punkabbestia e extracomunitari, per vivere si arrangiava con extra come cameriere e all' occorrenza si improvvisava anche spacciatore. Ora era accasciato sul volante con la bava che gli colava dalla bocca , Cristiano aprì la portiera e si scambiarono uno sguardo ed un sorriso, poi Salvatore mugolò qualcosa di incomprensibile ed in meno di tre secondi Cristiano sedeva accanto a lui al posto del passeggero, restando impressionato dal numero dei piercing presenti sulla faccia del suo amico e dal modo barbaro in cui il suo lobo era stato dilatato.
-"Che hai di buono?" disse lo zombie di sinistra.
Cristiano tirò fuori dalla sua tasca la bag di ketamina con fare compiaciuto e stese due raglie sostanziose mentre l'altro faceva il pippotto con una banconota da cinque euro.Se le fecero avidamente.
Appena Cristiano posò il pippotto sentì uno strano verso provenire dai sedili posteriori <è un mio flash> pensò,girandosi vide una ragazza con i capelli rossi e rasata ai lati della testa, collassata in una posizione quasi innaturale con il braccio che pensolava senza vita, ebbe l' impulso di toccarla per controllare se stesse bene. Lei scattò e aprì gli occhi non appena lui le sfiorò il braccio:
-"Bella Cristià!Da quanto tempo che non ci sivede." disse lei.
Era Stella, Cristiano l'aveva vista crescere,ora lei era da poco maggiorenne e cominciava ad apparire come una donna, una bella donna dal seno prosperoso,belle curve e lineamenti fini ma scavati dagli errori da lei commessi a causa delle scelte errate. Era brillante e perspicace, ragazze così ormai se ne vedevano poche, il suo unico problema era la sua mania di razionalizzare tutto e col passare del tempo la sua ragione l'ha portata al nichilismo.Restava comunque una grande amante dello spasso e dello sballo in tutti i sensi.Lei si poneva sempre in una posizione di superiorità ed era circondata costantemente da un fare altezzoso, anche sconvolta così non perdeva mai la sua grazia.
"Qui si banchetta e nessuno mi offre niente!" disse con laria da principessina viziata. Cristiano stese una raglia anche per lei,si infilò il pippotto nel naso e si lamentò del fatto che ci fosse attaccata una caccola , tirò tutto. Alzò la sua criniera rossa e disse a salvatore "Portiamo Cristiano a fare un giro con noi. Dai muovi il culo!". occhi da gatta in calore.
La macchina si accese , lo stereo anche ma continuava a suonare solo tekno. Serpentavano tra le varie stradine di campagna, l'aria gelida e umida, tra le colline d'avanti al loro un fitto velo di nebbia.Stella ballava agitando i pugni, Salvatore lottova per avere una guida pressochè decente.
Imboccano al volo una minuscola strada sterrata, Cristiano la ricononobbe, sapeva dove portava, era il villino abbandonato preferito dei robbomani, tanto spazio per lasciare le auto, squallido come sempre e all' interno tutti quanti lottavano per trovare in nascondiglio migliore tra vecchi mobili, buchi nel muro per intrufolarci siringhe cinture e altri optional.
Non riuscivano a vedere niente e la ketamina non rendeva facile la deambulazione, continuavano ad inciampare tra i materassi sul paviento e tra di loro, ogni volta che Stella e Salvatore si scontravano si lanciavano sguardi ambigui e lei sfiorava con la lingua le labbra di lui. Camminarono attraverso il corridoio stretto e bianco sostenendosi con le mani da entrambi i lati, con un po di sforzo intravidero nuovi murales e nuove scritte no sense sui muri. Scale fino al terrazzo, un enorme terrazzo circondato da una pineta. La luna era calante e cominciava a sorgere, ricopriva di argento ogni oggetto, persona o pianta, ormai più nessuno dei tre avvertiva il freddo pungente. Qualcuno aveva cacato in un angolo del terrazzo ed il fetore era insobbortabile, nonostante ciò Stella si sedette per terra e cominciò a frugare nella sua borsa, aveva tutto quanto le mancava solo la sostanza. Salvatore si frugò per un po nelle mutande e la tirò fuori. Cristiano la fissava, ne era uscito e adesso era di nuovo lì la sua tentazione in cui era caduto già la settimana precedente.
"Preparo uno schizzo anche per te, vero?"
La roba era stata presa da uno spacciatore nuovo, loro non sanno cosa sia successo le ore dopo e , poichè io vivo nei loro occhi e nella loro mente, non posso saperlo neanche io. Ho provato a frugare nei lori ricordi, nelle loro immagini ma non ho trovato assolutamente niente. Solo sei ore di sonno e di incoscienza. So con certezza, però, che i primi a riprendere conoscenza sono stati Stella e Salvatore.
" Oh!Che cazzo di botta" disse lui.
Stella si sedette e guardò Cristiano eccessivamente pallido, provò a smuoverlo un po ma non ottenne risposta. Respirava ancora. Il sole era già alto e la nebbia si era dissolta, un leggerissimo tepore aleggiava intorno.
"Salvatò andiamo a casa,adesso. Raccogli tutto, domani paghiamo l'affitto."
La gattona frugò nelle tasche di Cristiano e ne tirò fuori il portafogli dalla destra, dalla sinistra prese la ketamina e i trip.
Si alzarono con calma e tornarono a casa.