mercoledì 29 dicembre 2010

i fiori dell' oppio

Senza scampo

Pensa a una Forma, a un Essere, a un'Idea
che dall'azzurro cade in uno Stige
di piombo e fango
dove occhio celeste non filtra;

a un Angelo, imprudente viaggiatore
tentato dall'amore del difforme,
che infondo a un incubo enorme
come uno che nuota si dibatte

e, o funebre angoscia! un risucchio
gigantesco combatte
come un matto, nel buio,
strepita e salta

allo stregato che invano
brancola, poveraccio, per fuggire
da un buco pieno di rettili
verso una chiave, una luce;

al dannato che scende
senza lanterna
lungo un fetido, fondo, umido abisso,
giù giù per scale senza rampe, eterne,

dove dei mostri viscidi, in agguato,
fan con occhi di fosforo la notte
ancor più buia, e dànno
traccia di sé soltanto;

a una nave che il polo
intrappola, prigione di cristallo,
e cerca di scoprire
per che stretto fatale ci è finita:

- chiari emblemi, impeccabile
ritratto di un destino senza scampo,
che dimostra che il diavolo
fa sempre bene tutto quel che fa!

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